Rapporto OICE, nel 2021 utilizzo metodologia BIM in calo del –4,6%, capiamo il perché

Ottieni tutte le ultime novità sul BIM

Rimani aggiornato iscrivendoti alla nostra Newsletter e ricevi le ultime novità sul BIM e sulla Digital Innovation.

Iscriviti alla Newsletter

Oggi più che mai, con l’aggravarsi della situazione economica mondiale, l’applicazione del metodo BIM – Building Information Modeling, seppur in prima battuta possa aver dimostrato una riduzione nella sua adozione all’interno delle gare pubbliche, è sempre più necessaria, sia a livello nazionale che locale.

Giunti infatti all’inizio del nuovo anno, come per i 4 anni precedenti, l’OICE,  l’associazione nazionale che rappresenta le organizzazioni italiane di Ingegneria, Architettura e Consulenza tecnico-economica, torna per la 5° volta a pubblicare il suo report annuale in cui si monitora l’introduzione del metodo BIM nei bandi pubblici.

Applicazione del BIM nelle gare d’appalto, crescita o calo?

In un contesto generale caratterizzato da alti e bassi, e da una pandemia globale che ha paralizzato commercio ed economia mondiali, il numero di bandi richiedenti l’utilizzo del BIM hanno registrato un calo del -4,6% dopo la crescita del 2020 (+17,2% sul 2019) ed una relativa riduzione degli importi del -49,4% nell’anno appena trascorso.
Dal grafico in Figura 1 possiamo notare l’andamento dei bandi BIM negli anni.

Questo calo è dovuto non tanto a una mancata adozione del metodo, ma a una diminuzione del -7,9% del numero totale di bandi per S.A.I rispetto all’anno precedente. Ciò ha portato a un conseguente abbassamento dell’importo totale investito del -11,6%.

Perché una diminuzione del -4%?

Nonostante le riduzioni percentuali dei bandi emessi nel 2021, il numero di quelli richiedenti l’applicazione del BIM è cresciuto fino a rappresentare il 9,0% dei complessivi, mentre nel 2020 risultava essere l’8,7%.

Quindi, non si può fare a meno di constatare che, rispetto all’anno precedente, c’è stato un lieve incremento del numero di bandi per BIM sul totale, quantificato in un +0,3%.

In relazione a quest’ultimo dato, occorre osservare come il valore medio di una gara gestita in BIM sia del 187% più alto del valore medio di un appalto in cui non viene applicato.
Infatti, il valore medio di un bando BIM risulta pari a 674.217 euro mentre il valore medio dei bandi di architettura e ingegneria standard è pari a 360.010 euro.

Questo dato rispecchia quanto già successo nel 2020, quando il valore medio di una gara gestita in BIM era del 239% più alto del valore medio di un appalto in cui non veniva applicato questo metodo. Il valore medio di un bando BIM era pari a 1.270.742 euro mentre il valore medio dei bandi di architettura e ingegneria era di 374.763 euro.

Tipologie d’affidamento e distribuzione geografica

Confrontiamo ora i dati inerenti alla tipologia di affidamento più comune per i bandi BIM, in relazione all’anno precedente.

Il primo dato che salta all’occhio è l’incremento verificatosi sul numero di bandi relativo all’attività di progettazione (Tab. 3): passa da un 77,1% del 2020 a un 84,6% sul totale (dimostrando una crescita di 4,6 punti percentuali) in un anno.

Non è l’unico aumento: l’attività di direzione lavori (Tab. 3).
Le restanti tipologie d’affidamento dimostrano esclusivamente diminuzioni o nessuna variazione affatto: -82,4% per valutazione di sicurezza sismica e verifiche strutturali, -69,7% per altri servizi tecnici, e nessuna oscillazione per la verifica della progettazione.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica per macroregioni dei bandi BIM emessi nel 2021, si evince che le regioni del Meridione sono al primo posto, avendo emesso complessivamente 161 bandi, pari al 30,1% sul totale, dimostrando una riduzione del -4,2% rispetto al 2020.
Anche nel 2021, al livello più basso si collocano le Isole con 65 bandi, che rappresentano il 12,2% di tutte le gare bandite.

Il Centro, invece, con 127 gare è al secondo posto per numero di bandi pubblicati, il 23,8% del totale (una diminuzione del -36,5% rispetto al 2020).
Segue il Nord-Est con 91 bandi, il 17% del totale, e il Nord-Ovest, con 90 bandi (16,9% del totale).

L’incremento maggiore in percentuale invece rispetto al 2020 lo hanno registrato le isole (+58,5%).

Infine, analizzando i dati sulle stazioni appaltanti osserviamo come le più attive, quest’anno, sono stati i Comuni con 218 bandi (il 40,8%), seguiti dalle Amministrazioni dello Stato con il 28,8%, e poi dalla Concessionarie (15,0%), dalle Provincie (6,7%), dagli Ospedali (4,1%), dalle Regioni (1,9%) e dalle Università e Istituti di ricerca (1,7%).

Anche in questo caso si nota come i Comuni abbiano mostrato un incremento del +61,5% nei loro bandi rispetto al 2020.
Ciò è la riprova che negli anni della pandemia sia stato osservato e considerato il potenziale del BIM e la capacità di quest’ultimo di portare benefici e vantaggi alle stazioni appaltanti e alle azienda del settore.

In conclusione, il 2021 non può essere considerato come un anno di riduzioni o cali nell’adozione del BIM all’interno delle gare d’appalto. Il dato va considerato nell’insieme delle gare emesse totali che risulta sì essere minore rispetto al precedente sia per numero che per importi.

Ma quello che emerge dal report è la capillarità nell’adozione del BIM a livello nazionale: il numero di bandi avviati dai Comuni è praticamente raddoppiato.

Scopri i servizi ADHOX a supporto dell’implementazione e della gestione dei progetti in BIM e seguici nelle prossime settimane per ricevere il prossimo aggiornamento sul rapporto ASSOBIM 2021.